Marco Baranello
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Il disturbo
ossessivo-compulsivo (DOC) |
diagnosi e comprensione del
disturbo ossessivo-compulsivo (disturbi d'ansia) |
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Il disturbo
ossessivo-compulsivo (DOC oppure OCD), è
inserito dal DSM-IV (A.P.A., 1994) sull'asse I, all'interno
della categoria dei disturbi d'ansia. Fanno parte della
stessa categoria diagnostica il disturbo di panico con o
senza agorafobia, l'agorafobia senza anamnesi di disturbo di
panico, la fobia specifica, la fobia sociale, i disturbi
acuto e post-traumatico da stress ed il disturbo d'ansia
generalizzato.
Il motivo che ha spinto ad inserire il Disturbo
Ossessivo-Compulsivo all'interno
della categoria dei disturbi d'ansia sembra essere legato
alla funzione che hanno i riti e le ossessioni, cioè quello
di controllare l'angoscia (Gabbard, 1994).
Sempre il manuale diagnostico e statistico dei disturbi
mentali, quarta edizione, descrive così il disturbo
ossessivo-compulsivo:
A) Ossessioni e
compulsioni.
le ossessioni sono da intendersi come definite dai seguenti
quattro punti:
1. pensieri, impulsi o
immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche
momento nel corso del disturbo, come intrusivi o
inappropriati, e che causano ansia o disagio marcati
2. i pensieri, gli impulsi,
o le immagini non sono smplicemente eccessive
preoccupazioni per i problemi della vita reale
3. la persona tenta di
ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o
immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni
4. la persona riconosce che
i pensieri, gli impulsi, o le immagini ossessivi sono un
prodotto della propria mente (e non imposti dall'esterno
come nell'inserzione del pensiero).
le compulsioni come definite
dai seguenti due punti:
1. comportamenti ripetitivi
(per es. lavarsi le mani, pregare, controllare), o azioni
mentali (per es. pregare, contare, ripetere parole
mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere
in atto in risposta ad un'ossessione, o secondo regole che
devono essere applicate rigidamente.
2. i comportamenti o le
azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il
disagio, o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti;
comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono
collegati in modo realistico con ciò che sono designati a
neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente
eccessivi.
B) in qualche momento nel
corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le
ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Nota.
Questo non si applica ai bambini.
C) le ossessioni o
compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo
(più di 1 ora al giorno), o interferiscono
significativamente con le normali abitudini della persona,
con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le
attività o relazioni sociali usuali.
D) se è presente un altro
disturbo di asse I, il contenuto delle ossessioni o delle
compulsioni non è limitato ad esso (per es., preoccupazione
per il cibo in presenza di un disturbo dell'alimentazione,
tirarsi i capelli in presenza di tricotillomania, ecc.)
E) il disturbo non è dovuto
agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es.
una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica
generale.
Inoltre occorre specificare
se:
con scarso insight:
se per la maggior parte del tempo, durante l'episodio
attuale, la persona non riconosce che le ossessioni e
compulsioni sono eccessive o irragionevoli.
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