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Fabrizio Aschettino

,

Marco Baranello

Il caso clinico nell'esame di Stato per psicologi
linee guida per la stesura del caso clinico all'esame di Stato per l'abilitazione professionale

Campagna di informazione psicologica professionale a cura del settore "professione" della SRM Psicologia (www.srmpsicologia.com)

La prova clinica (seconda prova di psicologia clinica nel vecchio ordinamento) dell'Esame di Stato per l'abilitazione alla professione di psicologo consta di un caso clinico circa il quale viene richiesto di elaborare un intervento diagnostico ed indicare possibilità di trattamento. È “consuetudine” delle varie commissioni ridurre a due sole pagine di foglio protocollo la stesura del caso. Questo comporta inevitabilmente una scelta rispetto a ciò che vogliamo dire. Occorre pertanto selezionare il materiale a disposizione ed organizzarlo in modo sintetico e puntuale, senza perdersi troppo “in chiacchiere”.

Il primo passo consiste in una attenta lettura del testo del caso così come proposto dalla commissione. Chi conosce il modello dell'”analisi della domanda” dovrà utilizzarlo non tanto nella stesura del caso, ma nella lettura stessa del testo! Questo perché il candidato psicologo dovrà comprendere l'orientamento teorico prevalente di chi ha redatto il testo cioè di coloro che hanno stabilito i criteri di correzione. Per esempio, se nel testo sono presenti i genitori di un
ragazzo con problemi “x”, forse la commissione si aspetta che il candidato orienti l'intervento sul versante sistemico, relazionale e/o familiare.
Molta attenzione va posta quando emergono sintomi apparentemente eclatanti. Dobbiamo ricordare, e questo vale anche nella relazione clinica reale, che spesso tali sintomatologie non sono il disturbo in sé. Non lasciamoci quindi sedurre da tutto questo e allo stesso tempo evitiamo forme “paranoidi” del tipo “c'è sempre qualcosa sotto”. In questo caso il modo migliore di procedere è evitare di pensare a ciò che farebbero altri e limitarsi ad utilizzare le proprie conoscenza. Molte persone tendono a vedere ad un problema maggiormente evidente come il vero problema soltanto perché sarebbe così per se stessi, ma non è detto che lo sia per chi abbiamo di fronte. Ricordiamo sempre che anche se ci sono sintomatologie evidenti, nella lettura del testo, non possiamo fermarci solo ad esse.
Quindi prima di avanzare qualsiasi ipotesi leggiamo tutto: la prima vola rapidamente e subito dopo, con un seconda lettura, più attentamente. Attenzione va posta ai dettagli. Non esiste nessuna parola scontata. Se sul testo appare una frase del tipo “una signora ben vestita si reca dallo psicologo”, quel “ben vestita”, dovrà essere sottolineato così come l'intera frase. Il
motivo di tutto questo è semplice. Chi ha redatto il testo ci ha prestato attenzione, altrimenti non lo avrebbe scritto!

Una volta letto con meticolosità e tenuto in memoria ogni dettaglio del testo, dobbiamo organizzarlo secondo uno  schema piuttosto semplice che è il seguente:

1) apertura: dichiarare il modello diagnostico utilizzato
nella maggior parte dei casi si utilizza il DSM nelle versioni IV o IV-TR. Così inizieremo a dichiarare “per le finalità  diagnostiche richieste ci riferimento prevalentemente al manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali quarta edizione (DSM-IV)”.

2) ipotesi diagnostiche e diagnosi differenziale
Ciò che viene richiesto non è “indovinare” una diagnosi. Quello che conta è dimostrare di aver capito il processo diagnostico. È come pensare di risolvere una espressione aritmetica, di quelle con parentesi graffe, quadre e tonde tipiche nelle scuole medie inferiori. Se abbiamo capito il processo è probabile che il risultato sia 99 volte su 100 quello giusto (una volta su cento si può sbagliare!). Mentre se non conosciamo il processo possiamo solo “indovinare” (99 volte su 100 sarà sbagliato!).

Il processo diagnostico differenziale rappresenta la parte sostanziale del nostro elaborato. Dall'analisi attenta del  testo emergeranno più possibilità diagnostiche, spesso nessuna di tali possibilità esclude aprioristicamente le altre. Pertanto procederemo nel modo seguente:

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