Il caso clinico
nell'esame di Stato per psicologi |
linee guida per la stesura del
caso clinico all'esame di Stato per l'abilitazione
professionale |
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Campagna di informazione psicologica
professionale a cura del settore "professione"
della SRM Psicologia (www.srmpsicologia.com)
La prova clinica (seconda prova di
psicologia clinica nel vecchio ordinamento) dell'Esame di Stato
per l'abilitazione alla professione di psicologo consta di
un caso clinico circa il quale viene richiesto di elaborare
un intervento diagnostico ed indicare possibilità di
trattamento. È “consuetudine” delle varie commissioni
ridurre a due sole pagine di foglio protocollo la stesura
del caso. Questo comporta inevitabilmente una scelta
rispetto a ciò che vogliamo dire. Occorre pertanto
selezionare il materiale a disposizione ed organizzarlo in
modo sintetico e puntuale, senza perdersi troppo “in
chiacchiere”.
Il primo passo consiste in una attenta
lettura del testo del caso così come proposto dalla
commissione. Chi conosce il modello dell'”analisi della
domanda” dovrà utilizzarlo non tanto nella stesura del
caso, ma nella lettura stessa del testo! Questo perché il
candidato psicologo dovrà comprendere l'orientamento
teorico prevalente di chi ha redatto il testo cioè di
coloro che hanno stabilito i criteri di correzione. Per
esempio, se nel testo sono presenti i genitori di un
ragazzo con problemi “x”, forse la commissione si
aspetta che il candidato orienti l'intervento sul versante
sistemico, relazionale e/o familiare.
Molta attenzione va posta quando emergono sintomi
apparentemente eclatanti. Dobbiamo ricordare, e questo vale
anche nella relazione clinica reale, che spesso tali
sintomatologie non sono il disturbo in sé. Non lasciamoci
quindi sedurre da tutto questo e allo stesso tempo evitiamo
forme “paranoidi” del tipo “c'è sempre qualcosa
sotto”. In questo caso il modo migliore di procedere è
evitare di pensare a ciò che farebbero altri e limitarsi ad
utilizzare le proprie conoscenza. Molte persone tendono a
vedere ad un problema maggiormente evidente come il vero
problema soltanto perché sarebbe così per se stessi, ma
non è detto che lo sia per chi abbiamo di fronte.
Ricordiamo sempre che anche se ci sono sintomatologie
evidenti, nella lettura del testo, non possiamo fermarci
solo ad esse.
Quindi prima di avanzare qualsiasi ipotesi leggiamo tutto:
la prima vola rapidamente e subito dopo, con un seconda
lettura, più attentamente. Attenzione va posta ai dettagli.
Non esiste nessuna parola scontata. Se sul testo appare una
frase del tipo “una signora ben vestita si reca dallo
psicologo”, quel “ben vestita”, dovrà essere
sottolineato così come l'intera frase. Il
motivo di tutto questo è semplice. Chi ha redatto il testo
ci ha prestato attenzione, altrimenti non lo avrebbe
scritto!
Una volta letto con meticolosità e tenuto
in memoria ogni dettaglio del testo, dobbiamo organizzarlo
secondo uno schema piuttosto semplice che è il
seguente:
1) apertura: dichiarare il modello
diagnostico utilizzato
nella maggior parte dei casi si utilizza il DSM nelle
versioni IV o IV-TR. Così inizieremo a dichiarare “per le
finalità diagnostiche richieste ci riferimento
prevalentemente al manuale diagnostico e statistico dei
disturbi mentali quarta edizione (DSM-IV)”.
2) ipotesi diagnostiche e diagnosi
differenziale
Ciò che viene richiesto non è “indovinare” una
diagnosi. Quello che conta è dimostrare di aver capito il
processo diagnostico. È come pensare di risolvere una
espressione aritmetica, di quelle con parentesi graffe,
quadre e tonde tipiche nelle scuole medie inferiori. Se
abbiamo capito il processo è probabile che il risultato sia
99 volte su 100 quello giusto (una volta su cento si può
sbagliare!). Mentre se non conosciamo il processo possiamo
solo “indovinare” (99 volte su 100 sarà sbagliato!).
Il processo diagnostico differenziale
rappresenta la parte sostanziale del nostro elaborato.
Dall'analisi attenta del testo emergeranno più
possibilità diagnostiche, spesso nessuna di tali possibilità
esclude aprioristicamente le altre. Pertanto procederemo nel
modo seguente:
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