Psicologia
emotocognitiva nello studio delle relazioni
interpersonali |
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Carlotta
Quagliarini
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Marco Baranello
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La psicologia emotocognitiva è
un modello sistemico-relativista ovvero focalizza la sua
attenzione su specifici sistemi di riferimento. Un sistema
di riferimento può essere ad esempio un singolo individuo,
così come una coppia, una famiglia, un gruppo, ecc. Di ogni
sistema di riferimento rintracciamo le sue costituenti (o
sottosistemi) e i sistemi più ampi (ambiente) di cui quello
di riferimento è esso stesso un costituente. Questa ottica
viene definita bio-psico-sociale. Dato quindi un sistema di
riferimento questo si troverà in specifici contesti. In
questa sede parleremo nello specifico del singolo individuo
e dei suoi processi di funzionamento. Abbiamo infatti
riscontrato che c'è una tendenza molto comune negli esseri
umani a definire, attraverso regole, specifici contesti in
cui ci si muove. In diversi contesti ci sono quindi diverse
regole e di conseguenza diverse modalità di organizzazione.
Ad esempio lavoro, amicizie, relazioni sentimentali,
famiglia, contesti sportivi, religiosi, ecc. In ogni
ambiente ognuno di noi adotterà specifiche modalità di
comportamento. Questa è una normale e funzionale tendenza
dell'individuo che viene agevolata non soltanto dalla
percezione del contesto ma anche dal strutturazione del
contesto. Quindi contesto ed individuo si regolano
mutualmente.
Dobbiamo ricordare che comunque è sempre lo stesso soggetto
che vive ogni contesto in cui si trova. Sono però i contesti
ad essere separati ma non l'organismo. Quindi c'è un solo
organismo che vive più ambienti. Dal punto di vista
emotocognitivo la capacità di scissione dei contesti è un
prodotto dell'organismo che avviene attraverso la gestione
di specifiche tensioni. I processi attentivi che il soggetto
mette in atto per "ricordare" quali regole definiscono un
contesto (anche se sono processi che diventano automatici)
generano tensioni centrali e periferiche rispetto al sistema
nervoso. Queste tensioni le abbiamo definite
contesto-specifiche e sono per lo più funzionali ovvero
permetto all'organismo di muoversi liberamente in più
contesti.
Questo è ciò che accade anche nel gioco. Infatti per poter
essere liberi di giocare a scacchi i giocatori devono
definire, accettare e muoversi secondo regole comuni.
Comunque essendo l'organismo umano non scindibile realmente
se non attraverso processi attentivi quindi attraverso
incremento di tensioni,quando problemi relativi ai diversi
contesti si integrano possono generare un incremento di
arousal nell'organismo che il soggetto deve risolvere.
Quando la tensione è contesto-specifica e quindi legata a
rappresentazioni conosciute la soluzione di tensioni può
avvenire più facilmente ed è circoscritta, ma quando le
tensioni sono generalizzate ovvero non più legate a
specifiche rappresentazioni allora l'organismo troverà altre
vie per risolverle. La maggior parte delle volte queste
"vie" sono sintomi che, quindi, di per sé, rappresento la
più rapida soluzione di tensioni messa in atto
spontaneamente dall'organismo. Sappiamo che un sintomo non è
un disturbo. Il disturbo nasce nel momento che il soggetto
tenta di risolvere il sintomo stesso che, come abbiamo
detto, è già una soluzione. [ARTICOLO
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