Marco Baranello
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Introduzione
Generale alla Psicologia Emotocognitiva |
cenni introduttivi alle
innovazioni scientifiche in psicologia
emotocognitiva |
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Nota
dell'Autore
Proporre
un modello teorico è qualcosa di estremamente ambizioso,
una strada tortuosa e difficile da percorrere. Chi come me
sceglie di farlo è spesso “accusato” di presunzione e
deve riuscire a fare i conti sia con se stesso, con i propri
e continui dubbi, con le autocritiche, con i fallimenti, sia
con il pensiero conservatore e con il conformismo, e non
sono certo questi ultimi gli ostacoli più grandi.
Ogni giorno è necessario un esame di realtà ed il dubbio
che questa mia posizione corrisponda ad un delirio non è infrequente. Allo stesso tempo è difficile
rinunciare ai propri pensieri, alle idee, ai propri studi
nel campo della scienze psicologiche e della psicofisiologia. Non ho potuto chiudere
gli occhi di fronte a quanto appariva evidente alla mia
attenzione “scientifica” e alle ricerche. La psicologia emotocognitiva
la vivo quindi come qualcosa di sempre esistito, verso la
quale però non è stata posto sufficiente rilievo. L'approccio è essenzialmente
relativista, sistemico e costruttivista.
Premessa
La
psicologia dei bisogni e desideri e la psicologia
emotocognitiva sono state presentate fino ad ora
rispettivamente come la teoria e la tecnica da essa
derivata. E' per me diventata ormai consuetudine fondere
questi due aspetti di uno stesso modello. La distinzione si
è pertanto persa e continuare a promuoverla sarebbe una
forzatura del tutto artificiale.
Da ora in avanti è possibile riferirsi alla psicologia
emotocognitiva (P.E.C.) e alla psicologia dei bisogni e
desideri (P.B.D.) come sinonimi.
Introduzione
Questo
articolo è la prima ufficiale introduzione al modello
teorico che ho la presunzione di proporre come un aggiornamento delle
scienze psicologiche.
La psicologia, come scienza, è soggetta a revisioni,
adattamenti, raffinature; ovvero ha l'obbligo di tenere
conto delle nuove scoperte, ricerche e studi sia nel campo
della stessa disciplina che in altri importanti ambiti
scientifici più o meno legati ad essa. E' questo quello che
ho tentato di applicare nel formulare la psicologia
emotocognitiva.
La psicologia dei bisogni e desideri ha mosso i suoi primi
passi spinta dalle ricerche sull'eziopatogenesi del disturbo
borderline di personalità. E' quindi in linea con chi
considera il "paziente borderline" come il «paziente
paradigmatico del nostro tempo» (Fonagy, 2001).
Questo articolo inizierà riprendendo quanto pubblicato sul
sito della srm psicologia nella sezione "pensieri &
idee" in tema di definizione e di differenziazione
concettuale di principi, bisogni, desideri (primari,
secondari, funzionali e non funzionali). Non è certo
originale la distinzione tra bisogni e desideri, già Freud,
infatti, nel definire fonte, meta e oggetto
della libido, aveva operato quella distinzione su cui ora la
psicologia emotocognitiva pone la sua attenzione; sono
originali soprattutto la focalizzazione su tale
differenziazione e le implicazioni di essa proposte dalla
psicologia emotocognitiva.
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