Marco Baranello
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Introduzione alla
Diagnosi di Disturbo Borderline di Personalità |
il concetto di "borderline"
e linee guida per la valutazione
diagnostico-differenziale |
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Il disturbo borderline di personalità (APA,
1994) è una delle più complesse e controverse entità
diagnostiche. In alcuni contesti psichiatrici addirittura
ancora non viene pienamente riconosciuto come un disturbo a
se stante, specifico, tant'è che da più di mezzo secolo la
diagnosi di "borderline" è considerata il
"cestino dei rifiuti psichiatrico", ovvero una
"etichetta" diagnostica utilizzata esclusivamente
quando lo psichiatra non è in grado di attribuirne altre.
Uno degli errori diagnostici più comuni e gravi, in campo
psichiatrico, quando ci si trova di fronte ad un
"paziente borderline" non riconosciuto come tale
è l'attribuzione della diagnosi di "disturbo bipolare
II". Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che il
modello medico (lo psichiatra è un medico, non uno
psicologo) è di tipo diagnosi-cura, pertanto, mentre per il
disturbo bipolare la ricerca psichiatria avrebbe trovato dei
farmaci, palliativi, per ridurre la sintomatologia, come ad
esempio il litio, ciò ancora non è avvenuto per il
disturbo borderline che, nella maggior parte dei casi, non
risponde alla terapia psicofarmacologica. Questa ipotesi è
ovviamente drammatica, poiché alcuni psicofarmaci vanno
utilizzati per tutta la vita, non avendo, appunto, effetto
curativo, ma solo di riduzione della sintomatologia. Al
farmaco, quando strettamente necessario, si dovrebbe
associare un intervento psicologico (elargito da uno
psicologo) oppure psicoterapeutico.
Se consideriamo i dati epidemiologici che vedono il disturbo
borderline con una prevalenza del 3% sulla popolazione
generale, stima che può arrivare fino al 10-15% se come
strumento diagnostico si utilizza un'analisi strutturale (Gabbard,
1994) anziché la sola valutazione dei sintomi del DSM-IV (APA,
1994) un errore diagnostico potrebbe produrre effetti
disastrosi su un numero piuttosto elevato di pazienti.
Il problema principale è che, come ogni altro disturbo di
personalità, anche il disturbo borderline è egosintonico,
ovvero la persona non riconosce i sintomi come parte di un
disturbo ma semplicemente come uno stato di esistenza, così,
sovente, i pazienti si riferiscono a se stessi affermando
"sono fatto così, non posso farci niente". Questa
affermazione nasce infatti da una cultura di fondo che vede
la personalità come una struttura, come qualcosa che sia
biologicamente fondato e non come un processo dinamico.
Questa egosintonia non permette ai pazienti di chiedere
aiuto, e, quando lo fanno, nella maggior parte dei casi, è
per problematiche che non riconoscono quale parte integrante
della propria condizione disfunzionale di personalità,
mostrando spesso uno scarso livello di insight.
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